I tumori della mammella e dell’ovaio sono malattie causate dalla combinazione ed interazione di diversi e numerosi fattori, definiti come fattori di rischio.
La familiarità, vale a dire la presenza all’interno della stessa famiglia (materna e/o paterna) di uno o più casi di tumore della mammella ed eventualmente anche di tumore dell’ovaio, rappresenta uno dei fattori di rischio noti, e la sua valutazione permette di definire meglio il rischio della donna distinguendo tra “rischio familiare” e “rischio ereditario”.
La maggior parte dei tumori della mammella è sporadica, circa un 20% di essi possono definirsi come forme familiari mentre il 5-10% è dovuto ad una predisposizione ereditaria.
I tumori eredo-familiari e lo specifico rischio oncologico richiedono quindi una gestione assistenziale specifica e diversificata rispetto a quella dei tumori sporadici.
In caso vi sia il sospetto di familiarità, il medico di medicina generale (MMG), il radiologo dei centri di screening mammografici in occasione della mammografia, il chirurgo, il ginecologo o l’oncologo possono indirizzare le pazienti verso un approfondimento da effettuare in un Centro di riferimento (Centro Spoke: Centro per i tumori Eredo-familiari presso il COM di Modena). L’approfondimento consiste nella valutazione esatta di quanti e quali parenti abbiano avuto un tumore della mammella o ovaio. Se il rischio teorico che vi sia effettivamente una familiarità è ancora alto dopo questi approfondimenti, allora verrà prescritto un test genetico di conferma (o di esclusione) di mutazioni genetiche.
Solo nelle pazienti con test genetico positivo, può essere anche presa in considerazione la mastectomia bilaterale di riduzione del rischio (risk reducing mastectomy).
È una strategia drastica, ma sicuramente, al momento, la più efficace per la riduzione del rischio, sicuramente la più coinvolgente per la donna, da un punto di vista psicologico, la più difficile da accettare e da condividere con il team multidisciplinare.
La finalità di questo intervento è quello di ridurre, idealmente di eliminare, il rischio di sviluppare un carcinoma mammario nel corso della vita e di migliorare lo stato emotivo della paziente, dopo che sia stata adeguatamente informata del suo rischio oncologico; nello stesso tempo, deve mirare ad ottenere anche il migliore risultato estetico possibile.
È per questo che il Chirurgo Plastico é coinvolto.
Proporrà e discuterà con la Signora le diverse opzioni per la ricostruzione mammaria dopo mastectomia di riduzione del rischio.
Questa può essere effettuata con diverse tecniche operatorie.
Attualmente, le tecniche maggiormente utilizzate sono:
1. espansore-protesi
2. protesi mammaria e, eventuale, membrana o rete omologa o eterologa (acellular dermal matrix, altre)
3. lembo di muscolo gran dorsale (con protesi)
4. lembo addominale (DIEP/TRAM),
5. altri lembi (dal gluteo, dalla coscia)
La scelta della metodica ricostruttiva più adatta dipende da diversi fattori: struttura fisica ed età della paziente, condizioni generali, qualità della pelle, tipo di mastectomia effettuata, preferenze della paziente, metodica ricostruttiva eventualmente già utilizzata per la mammella controlaterale.
Per questo è indispensabile che, nella fase successiva alla diagnosi di mutazione dei geni BRCA, alla paziente venga offerto un incontro con il chirurgo generale ed il chirurgo plastico allo scopo di discutere della possibilità di sottoporsi a mastectomia bilaterale e ricostruzione mammaria. In tale occasione, verranno approfondite le differenti possibilità ricostruttive.
Il Chirurgo Plastico Marco Pignatti ha contribuito a stilare il nuovo PDTA (percorso diagnostico terapeutico asistenziale) per il rischio eredo-familiare per i tumori della mammella e ovaio della regione Emilia Romagna.
TUMORE AL SENO
Il Policlinico di Modena è uno dei 14 ospedali italiani certificati a livello europeo.
Nel 2016 ha ottenuto la importante e rara certificazione di qualità ed efficienza EUSOMA: per saperne di più leggi qui
Nuovo PDTA (percorso diagnostico terapeutico asistenziale): per saperne di più leggi qui
Sito regionale sezione screening femminili: per saperne di più leggi qui
Chirurgo Plastico Marco Pignatti: nuovo PDTA
Dott. Marco Pignatti relatore a congressi nazionali ed internazionali